Le Opere D’Arte qui presentate, sono presenti presso la Nostra Sede in Via Metastasio. Venite a trovarci per poterle osservare!

Ugo Nespolo Opera i Numeri

TITOLO DELL’OPERA : “PERCHE’ I NUMERI?”

Questa “Scultura di numeri” appartiene all’idea più generale con la quale Ugo Nespolo ha messo in atto il suo repertorio iconografico vasto e articolato.

Quell’idea cioè per cui gli elementi del mondo reale fisici o concettuali son degni di essere oggetto e fonte di ispirazione e quindi di rappresentazione.

Proprio un numero straordinario è al centro della creazione artistica dalla Piramide di Keope sino ai nostri giorni, quel noto 1,618 infinito detto poi sezione aurea, golden ratio o divina proporzione. Di questo numero Nespolo si è occupato quasi per trovare l’impossibile misura che possa dare ancora un senso alla creazione artistica.

Numero e numeri quindi dai più banali e quotidiani sino a quelli concettuali ed astrusi sono per Nespolo fonte di ispirazione e di gioco non sempre e solo razionale

BIOGRAFIA: Ugo Nespolo

Ottiene il diploma all’Accademia Albertina di Belle Arti ed in seguito si laurea in Lettere moderne mostrando grandi interessi per la semiologia. Esordisce nel panorama artistico italiano negli anni sessanta con contaminazioni della Pop Art e con una stretta militanza con concettuali e poveristi. La sua produzione si caratterizza presto per forte accento trasgressivo, ironico e quell’apparente senso del divertimento, doti che si presteranno alla “tela cinematografica” esplorando presto, negli anni settanta, anche questo mezzo di espressione. Gli anni ottanta concretizzano la maturazione più apprezzata del suo periodo americano, i suoi quadri rappresentano oggetti e luoghi comuni delle città statunitensi. Collabora con la Rai per la quale realizza videosigle, collabora nella realizzazioni pubblicitarie, fedele al dettato delle avanguardie storiche di “portare l’arte nella vita”, l’artista deve occupare spazi della vita comune, uscire dagli spazi assegnati, canonici. Nespolo viene anche annoverato tra i “maestri del Palio”, per aver dipinto nel 2000 i due Sendalli per il Palio di Asti di quella edizione. Ugo Nespolo vive e lavora a Torino.

GOD'S COCA

TITOLO DELL’OPERA : “GOD’S COCA”

Questa lattina accartocciata realizzata in Marmo di Carrara in scala 10:1, dal titolo “God’s Coca”, si riferisce alla concezione filosofica dell’esser gettati nel mondo dalle mani del Creatore Nazareno Biondo; buttati sulla terra, lasciati abbandonati a se stessi, in preda al proprio destino, soli e vuoti come un rifiuto ammaccato.

Ultimata alle soglie del 2013 porta come data di scadenza 21-12-2012 (Calendario Maya) cambiamento di un Era, rappresentata in questo caso da un enorme ed eterno rifiuto realizzato in uno dei materiali più nobili, il marmo.

BIOGRAFIA: Nazareno Biondo (Torino,  1985)

Ha compiuto la sua formazione artistica presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Nel 2011 conclude gli studi a pieni voti con lode, presentando una tesi dal titolo “Il Suono e la Luce attraverso il Marmo”; l’artista propone una performance dove le opere protagoniste, strumenti e diapositive realizzati nel marmo, producono luci suoni e colori, coinvolgendo gli spettatori. Già dal 2008 partecipa ad alcuni simposi di scultura nazionali ed internazionali, in Italia ed all’estero, vincendo alcuni premi e concorsi e realizzando alcuni monumenti.

Espone in location come la Reggia di Venaria, il Castello di Rivara, L’archivio di Stato (via Piave) a Torino, fino ad arrivare alla capitale della Turchia, Ankara.

Nazareno Biondo è uno scultore che attraverso il marmo  fa emergere oggetti del quotidiano in una ricerca di perfezione formale e rielaborazione concettuale. Le grandi capacità tecniche gli permettono di giungere ad un gelido iperrealismo con il quale riproduce nei dettagli scarti, carcasse della società contemporanea e tutti quei prodotti realizzati in massa che appaiono in geniali pubblicità ma che sono destinati, nella nostra società nichilista, a diventare rifiuti. Il marmo lavorato “per via di levare” racchiude in se le forme che si rivelano all’artista attraverso ad uno sguardo ironico ma allo stesso tempo drammatico che lui ha sul mondo.

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